L’attivazione ottimale è una tecnica che ti consente di migliorare le ue prestazioni. Performance: come posso migliorarle? Per svolgere qualsiasi attività è necessario che mente e corpo collaborino in modo armonioso. È importante che vi sia coordinazione per la buona riuscita delle nostre azioni. Discrepanze tra segnali corporei e mentali possono portare a situazioni dissonanti che inceppano i meccanismi funzionali ottimali che guidano il nostro operato.
Per questo, al fine di ottenere performance che ci soddisfino a livello sia di risultato sia di umore psicologico e che favoriscano quindi il nostro benessere psicofisico, è fondamentale imparare a conoscersi e a riconoscere ciò che ci trasmette il nostro fisico.
Il corpo ci parla e saperlo ascoltare permette di attivare le abilità necessarie per allinearci con gli stati di quel momento e per innescare modifiche che ci permettano di trarre il massimo giovamento dall’attività.
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Performance sportive: ascoltare il proprio corpo
Il corpo ci fornisce importanti informazioni sulle nostre condizioni muscolari, sulla forza, sulla stanchezza. In particolare, continuando sulla linea della sincronia mente-corpo, ascoltarci in modo adeguato permette di capire a che livello di tensione-rilassamento ci troviamo, quindi quanto siamo attivati in quel momento. Ma perché questa indicazione sarebbe importante per avere buoni risultati dall’attività?
Prestazione (performance) e attivazione (arousal) sono in relazione tra loro tramite una linea curva a forma di U rovesciata (Yerkes e Dodson, 1908). Questo vuol dire che la prestazione è favorita da un livello intermedio di attivazione ottimale, sopra e sotto del quale si ottengono risultati minori.
A questo punto appare chiaro come captare i segnali del nostro corpo sia utile per capire in che zona della curva siamo. E non solo. Poiché l’attivazione ottimale ha comunque una sorta di variabilità da persona a persona, imparare ad ascoltarsi permette di identificare i livelli che ci forniscono maggiore beneficio.
Basso a alto arousal presentano, infatti, sintomi fisici, comportamentali e fisiologici che sono identificabili e sui quali si può agire tramite processi di autoregolazione che permettono di ridurre o incrementare il grado di attivazione.
In particolare, ci sono alcune tecniche mentali e comportamentali che possono aiutarci nella regolazione dei livelli di arousal, ad esempio esercizi di rilassamento per un abbassamento e l’utilizzo di autoistruzioni o dell’immaginazione mentale per un innalzamento.
Performance: l’arousal
L’arousal è influenzato da una molteplicità di fattori, interni e ambientali. Per questo, strettamente collegata alla buona riuscita dell’attività, vi è il controllo attentivo, ovvero la capacità di concentrare l’attenzione, in un determinato momento, su specifici aspetti.
Imparare ad avere più controllo sull’attenzione significa riuscire a mettere a fuoco gli elementi determinanti la buona riuscita dell’attività. In questo modo si andrà a favorire l’esclusione (temporanea) di tutto ciò che non concerne quello che stiamo facendo.
Questo è importante prima di tutto perché ci permette di sfruttare al meglio le nostre potenzialità per ottenere risultati soddisfacenti.
Ma anche perché ci aiuta a tralasciare, durante la prestazione, i pensieri più o meno negativi, di rabbia o di ansia, che costellano la nostra quotidianità.
Come già discusso nell’articolo Mens sana in corpore sano (link), lavorare con la mente, e non solo con il fisico, può portare a benefici sia sulle prestazioni sia sul benessere personale. Basta solo allenarla. Perché non provare?
I punti su cui focalizzarsi per raggiungere gli obiettivi
Abbiamo parlato dell’importanza, per favorire una buona prestazione, di:
- allenare la mente,
- di avere una buona programmazione degli obiettivi
- essere attivati al nostro livello ottimale.
Mens sana in corpore sano
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Per informazioni, dubbi e domande:
Dott.ssa Angelica Gandolfi, Psicologa (Piacenza e Codogno)
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