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L’incredibile morte della fitness blogger Rebecca Burger

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L’incredibile morte della fitness blogger Rebecca Burger. La Francia è in lutto e decisamente sconvolta per la tragica fine della fitness blogger Rebecca Burger.

Fitness Blogger, le più seguite su Instagram

La fitness blogger Rebecca Burger

Sportiva da sempre, a soli 33 anni aveva fatto della sua passione una vera e propria professione riuscendo a legarsi a più di centocinquantamila followers su Instagram, cinquantacinquemila su Facebook, un canale Youtube e un sito web.

Nel suo profilo dispensa consigli fitness ed aiuta a mangiare meglio. Ma spazia anche tra tutte le sue passioni che comprendono i viaggi e, più in generale, il lifstyle.

Tra i suoi successi più recenti c’era un buon ottavo posto conseguito all’Arnold Classic di Columbus, in Ohio. Rebecca lavorava anche come modella. Ultimamente aveva conseguito così successo che la Women’s Best l’aveva voluta come testimonial.

Toccanti le parole con cui l’azienda ha ricordato Rebecca Burer sui social:

“Rebecca Burger era una grande atleta e una persona gentile e generosa. Preghiamo affinché riposi in pace e perché la sua famiglia sia forte. Saremo sempre orgogliosi di te, Rebecca”.

Cosa ha ucciso la Rebecca Burger?

Può sembrare un macabro scherzo del destino ma si è trattato di un incidente domestico: il sifone di una bomboletta di panna spray è esploso colpendola al petto e causandole un arresto cardiaco.
Anche la sua morte così assurda è stata condivisa dalla famiglia sui social. Ne hanno infatti  dato notizia i familiari con un post su Facebook:

“E’ con grande tristezza che annunciamo la morte di Rebecca, domenica 18 giugno, a causa di un incidente domestico”.

Il suo compagno è andato oltre pensando di sfruttare la popolarità legata ai social per lanciare l’allarme:

“In circolazione ci sono ancora migliaia di dispenser difettosi: state attenti”.

sifone panna spray
Non è infatti un caso che l’Istituto Nazionale dei Consumatori francesi ne aveva già denunciato la pericolosità nel 2013 avvertendo del rischio collegato all’utilizzo della bomboletta. Il modello Ard’Time ha infatti una  la testina di plastica evidentemente troppo fragile per resistere alla pressione del gas utilizzato.

Sarebbero infatti una ventina gli incidenti simili capitati dal 2013, anche se, finora, nessuno con esiti letali. Tragedia già sfiorata più volte, insomma e, proprio per questo, decisamente evitabile.