Dieta e Amore: Complici o rivali? Quanto può essere di aiuto o quanto può bloccarci nella dieta il nostro compagno o la nostra compagna? L’amore a volte può essere la più grande spinta al cambiamento ma, altrettanto spesso, può essere una zavorra molto pesante.
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Dieta e sgarro
- Buongiorno dottoressa.
- Buongiorno, allora, mi racconti com’è andata dall’ultima seduta?
- Male, ho fatto il solito errore, un’altra volta mi sono riversata sul cibo. Saranno mesi che comincio la dieta e dopo una settimana mando tutto all’aria. Non riesco a trovare un punto d’incontro con me stessa, un compromesso, non faccio altro che guardarmi allo specchio e odiare la mia immagine, mi sono lasciata andare completamente, non credo che riuscirò a tornare quella che ero prima. Mio marito di certo non aiuta. E’ un continuo discutere, tenersi il broncio, chiudersi ognuno in se stesso. Quando non litighiamo non parliamo nemmeno più, guardiamo la televisione, dormiamo insieme, facciamo la spesa, stiamo insieme ai figli, ma non siamo più una coppia, non comunichiamo, fra noi c’è rancore e non riusciamo a darci un’altra possibilità, ma d’altra parte non arriviamo nemmeno a lasciarci. Io non sopporto questa situazione, non riesco a rassegnarmi alla convivenza senza condivisione, preferirei che ci lasciassimo, ma mi preoccupo per i figli e poi non so sinceramente come sarebbe la vita senza di lui, forse ho paura … la mia cura è il cibo, ormai è diventato un conforto, non mi trucco più, non ho più cura nel vestire…non mi interessa tanto ormai…
- Signora, devo dirle che le azioni che mette in atto di certo la tranquillizzano, momentaneamente le rendono sopportabile una situazione scomoda, ma capisco da quello che mi dice, come la sua mente, nel momento in cui prova a pensare a quello che sta vivendo, si comporta come una vecchia macchina da scrivere. Se le ricorda? quando si schiacciava male un tasto e insieme a quello ne venivano su altri tre e si sovrapponevano tra loro facendo un pasticcio sul foglio.
- Ah si è vero, le vecchie Olivetti.
- Appunto, è questo che le rende insopportabile il pensiero, il fatto che da uno ne nascano altri mille e poiché sono quasi tutti negativi le sembra che la sua mente giri a vuoto, per questo preferisce zittirli piuttosto che ascoltarli, ma mi creda, se provassimo a farlo invece, imparerebbe a controllarsi e riprenderebbe in mano la sua vita e la sua relazione di coppia.
- Ma dottoressa come faccio, mi sembra di essere arrivata ad un punto morto!
- Non si preoccupi, non possiamo risolvere tutto oggi ma possiamo cominciare con l’ascoltare un po’ cosa vuole dirle quella parte che zittisce, quella che nutre con il cibo ma che forse, ha fame di altro. Procediamo per gradi, lei e suo marito litigate, poi lui che fa?
- Va a dormire, la mattina si alza e va a lavoro, oppure fa un giro con gli amici, o corre …
- Lei invece? Che fa, come scarica la sua rabbia?
- Nulla … non lo so … mangio una cioccolata di solito, per calmarmi.
- Ovviamente …
- Bene, allora direi di provare ad allontanarci un po’ dall’idea del litigio per chiederci: senza litigi, senza marito, senza incomunicabilità, senza cibo lei chi è? Quali sono le sue passioni o i suoi desideri, ha degli obiettivi, dei progetti, stati d’animo?
Individualità e problemi di coppia
- ……
- Non ne ha?
- Chi è lei senza cibo?
- ……
- Non so rispondere a questa domanda lo sa? Posso solo dirle che mi sento come se avessi una busta in testa, non so chi sono.
- Mi rendo conto che sono anni che non so chi sono, mi limito ad essere qualcosa per gli altri, qualcuno che gli altri mi hanno insegnato ad essere, qualcuno che sono abituati a conoscere, in questo modo credo di non essere costretta a far accettare sfumature del mio carattere che comprendono poco.
- Senta e se parlassimo della sua busta, com’ è di plastica o di carta?
- Ehm..non so di plastica…
- E come la sente addosso, è chiusa sul collo?
- No.
- Beh meno male passa un po’ d’aria e magari è più facile da togliere.
- Dottoressa io non so più che fare, credo di aver fatto tutto quello che era nelle mie possibilità, non funziona niente, non ci capiamo, non siamo più gli stessi.
- Cosa la tiene legata ancora a suo marito? Faccio un’ipotesi, forse il fatto di essersi innamorata di una persona che oggi sente diversa. Quando vi siete conosciuti si è innamorata di una persona che l’ha fatta sentire speciale, si è legata all’idea di esserlo. Poi è diventata sua moglie e magari il suo essere unica si è trasformato in normalità, lei avrà provato a ricordare a suo marito che aveva sposato una persona speciale, e lui ha mortificato ogni suo tentativo, mettendola davanti ad una realtà che ha accettato, senza scegliere.
Ma forse potremmo provare a guardare le cose da un’altra angolazione, è probabile che la sola realtà in questo momento, è che lei ha smesso di essere se stessa, ha cercato ogni giorno di combaciare con l’idea che suo marito aveva di lei, si è guardata solo nei suoi occhi. Negli anni è diventata una signora, con figli, una busta di plastica in testa ed un corpo che inevitabilmente si è squalificato con gli anni. Gli occhi che le fanno da specchio non si entusiasmano più, non incontrano i suoi, scavalcano il suo sguardo per andare più lontano, al mutuo, alle bollette, all’università dei suoi figli, alla caldaia da controllare. Poi un giorno è successo che finalmente lei in quegli occhi è riuscita a rivedersi, e non era più la stessa, si è vista stanca. Era la stanchezza degli scontati, dei dimenticati in un posto qualunque, in un giorno qualunque della vita che ha vissuto fin ora. E da lì cara signora, potremmo riassumere il resto della sua storia così: si è lasciata andare, è caduta in un buco nero, il cibo le colmava il vuoto e il suo corpo si è riempito di qualcosa che lei non era e non è, signora lei si è persa.
Amore e Psiche
C’è una parte di lei che rimane legata a lui come la terra con la terra, e ce n’è un’altra che invece galleggia altrove, in un lembo di spazio in cui può essere ancora se stessa.
Per togliere quella busta sono i suoi occhi che servono, quelli di suo marito, se verranno, sarà più tardi, il tempo che le serve ad accettare che il principe azzurro si è macchiato le vesti, è cambiato, forse è vittima di un se stesso che non piace nemmeno a lui. La prossima volta che litigate provi a non mangiare, si tenga quella spinta, quella rabbia, non la zittisca e si conceda la possibilità di seguirla, cerchi di soddisfare la curiosità di vedere dove potrebbe condurla, potrebbe condurla verso quella parte di sé che ha perso, e che oggi spinge per riemergere.
Amore di coppia e amore per sè
“In contrasto con l’unione simbiotica, l’amore maturo è unione a condizione di preservare la propria integrità, la propria individualità. L’amore è un potere attivo dell’uomo; un potere che annulla le pareti che lo separano dai suoi simili, che gli fa superare il senso di isolamento e separazione, e tuttavia gli permette di essere se stesso e di conservare la propria integrità. Sembra un paradosso, ma nell’amore due esseri diventano uno, tuttavia restano due.”
Erich Fromm: L’arte di amare
Amare qualcuno, non vuol dire perdersi nell’altro, ma amare se stessi per avere con quell’amore, la forza di poter amare qualcun altro.
Dott.ssa G.Ventura
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