Artemisia: proprietà, uso e controindicazioni. L’artemisia (Artemisia vulgaris) è una pianta perenne della famiglia delle Asteracee, utilizzata per la cura di diversi disturbi. Scopriamo insieme tutti i suoi benefici, le proprietà e le controindicazioni in modo da usarla nel modo più proficuo e responsabile possibile.
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Pianta di Artemisia
L’Artemisia è una pianta arbustiva perenne, priva di stoloni, con un vago odore di “vermuth”. E’ caratterizzata da un fusto eretto di colore rossiccio; striato, molto ramoso., con una radice legnosa, breve ed obliqua. La sua altezza varia dai 50 ai 150 cm.
Le foglie sono alterne, lanceolate, inciso-dentate, verdi e glabre di sopra, biancastre e tomentose di sotto. Quelle inferiori con 2-4 lacinie dentate per lato, semi abbraccianti, con lamina larga 4-6 mm nella porzione apicale, ridotta al solo rachide nella porzione basale, le foglie superiore ridotte e lineari.
I fiori sono tubulosi di colore giallo-rossastro, riuniti in capolini subsessili ovoidi in ampia pannocchia piramidale fogliosa, con involucro tomentoso o densamente lanoso e corolla ghiandolosa. I frutti sono acheni glabri oblunghi, appuntiti, lisci e privi di pappo.
Sebbene molto in voga negli ultimi anni, l’Artemisia è un arbusto molto antico. Il suo uso risale addirittura ai tempi alla dea greca Artemide, protettrice dei cacciatori. Sono in molti a sostenere che sia stata proprio la regina Artemisia ad assegnarle il nome dopo essersi innamorata della potenza di questo arbusto dall’aspetto umile e selvatico. In Italia cresce spontanea in diverse sue varianti, al punto da essere addirittura considerata una pianta infestante.
Alcune info generali:
- Nome Scientifico: Artemisia vulgaris L.
- Famiglia: Asteraceae (Compositae)
- Origine: Europa
- Sinonimi: Assenzio selvatico
- Parti Utilizzate: Della pianta si utilizzano le foglie, la radice e le sommità fiorite
Artemisia, proprietà e benefici
Le proprietà dell’Artemisia sono da tempo sfruttate dalla medicina popolare e la tradizione. Anni di utilizzo ed esperienza sono arrivati a valorizzarne le sue capacità diuretiche, digestive, amaro-toniche, emmenagoghe (in grado di stimolare l’afflusso di sangue nell’area pelvica e nell’utero, e, in alcuni casi, di favorire la mestruazione.), antispasmodiche, sudorifere, febbrifughe, sedative, antielmintiche, anoressizzanti.
Dell’Artemisia si usa proprio tutto l’arbusto ed ogni sua parte è in grado di apportare numerosi benefici:
- Le radici: Svolgono un’azione sedativa, in grado di rilassare il sistema nervoso in caso di disturbi dell’umore, stanchezza generale, ansia, depressione e insonnia..
- Le sommità fiorite : Contengono oli essenziali come il linaiolo, il cineolo, il beta tujone, l’alfa e il beta pinene, il borneolo, i neroli e il mircene. Sono ricche anche in lattoni sesquiterpenici e flavonoidi, in grado di svolgere una azione antispasmodica attenuando gli spasmi muscolari in caso di dolori mestruali e dismenorrea. Ma non solo! E’ nota da tempo l’azione emmenagoga dell’Artemisia che è in grado di regolare il flusso mestruale in caso di amenorrea e irregolarità del ciclo mestruale.
- L’Artemisina: E’ una sostanza che viene estratta dall’arbusto e che consente di apportare sollievo da febbre e da problemi gastrointestinali.
- Gli oli essenziali: La rendono anche un ottimo rimedio contro tosse e raffreddore, grazie all’azione espettorante e antisettica. Azione antisettica molto utile anche contro le parassitosi intestinali. Alcuni siti Internet stanno diffondendo la notizia che l’Artemisia Annua può essere utilizzata efficacemente nella cura contro il cancro. In merito all’utilizzo come farmaco antitumorale, si può dire con certezza che, in esperimenti in vitro, uno dei suoi principi attivi, l’artemisinina e i suoi derivati, hanno dimostrato un effetto tossico sulle cellule tumorali e che questa classe di farmaci è utilizzata come trattamento della malaria con un profilo di tossicità estremamente favorevole. Se vuoi approfondire l’uso dell’Artemisia come farmaco antitumorale, leggi lo studio della Fondazione IRCCS, Istituto Nazionale dei Tumori.
Mancano comunque dati di carattere scientifico circa la sua efficacia e sicurezza.
Artemisia, uso
L’artemisia viene assunta in due diversi modi:
- Bevendo un infuso di Artemisia: La tisana a base di artemisia si prepara mettendo in una tazza 10 grammi delle sommità fiorite della pianta (le trovate in erboristeria) o una bustina. Portate ad ebollizione l’acqua in un pentolino e versatela in una tazza. Inserite l’Artemisia nella forma scelta (sfusa o in bustina), coprite e lasciate in infusione per 10 minuti. Non vi resta che filtrare e sarà pronta per essere bevuta.
- Assumendo la tintura madre di artemisia: Con l’artemisia vulgaris, si prepara invece un estratto idroalcolico utile per regolare il ciclo mestruale. 30 gocce tre volte al giorno circa dieci giorni prima del ciclo mestruale; negli altri casi dosi variabili 30-50 gocce 2-3 volte al giorno lontano dai pasti.
- Integratori di Artemisia: Da utilizzare in caso di infezioni causate da parassiti o di malaria (è necessario il consulto dal medico prima dell’assunzione).
Artemisia, le controindicazioni
L’Artemisia non va mai assunta con leggerezza. Sebbene apporti numerosi benefici, ha anche importanti effetti collaterali come nausea, vomito, diarrea e crampi addominali. Bisogna portarre particolare attenzione anche alle reazioni allergiche (pollinosi);.
L’Assunzione dell’Artemisia è da evitare in gravidanza per la sua potenziale abortività. E’ controindicata anche in soggetti con gastrite, ulcera peptica, epilessia. In alcune persone il contatto con la pelle può provocare dermatiti.
Curiosità sull’Artemisia
Sapevi che la famosa pittrice di scuola caravaggesca Artemisia Gentileschi (vissuta nella prima parte del diciassettesimo secolo) aveva lo stesso nome di questo arbusto? La celebre artista diventata simbolo del femminismo nella fine del ‘900 portava lo stesso nome, e forse anche la capacità di resistenza, di questa preziosa pianta. Un vero e proprio omaggio alla dea Artemide; Artemisia significa infatti “dedicata ad Artemide”.