Residuo fisso nelle acque minerali, perchè fa male?
“Bevi un bicchiere d’acqua che ti fa bene!”
Quante volte abbiamo sentito questa frase? Già, perché tutti noi sappiamo che bere dai due ai tre litri di acqua naturale al giorno viene consigliato da medici e dietologi per mantenersi idratati, combattere la ritenzione idrica aiutando a eliminare i liquidi e molto altro. A maggior ragione è importante bere quando si pratica attività sportiva, leggi qui quanto e cosa bere in caso di sport. Eppure, un’acqua minerale non è affatto uguale a un’altra e a differenziarle non è solo il gusto ma anche il residuo fisso. Scopriamo di più.
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Cosa si intende per residuo fisso nelle acque minerali?
Quando si parla di residuo fisso si indica la concentrazione di sali minerali e oligoelementi che sono presenti in un litro di acqua.
A influire sul residuo fisso possono essere più fattori: uno dei più importanti si ritrova sicuramente nel territorio nel quale un’acqua minerale sgorga. Inoltre, quando l’acqua prosegue il suo “cammino” si arricchisce di elementi che la identificano in maniera unica.
Un’acqua quindi assume un’identità che la definisce e la rende diversa da tutte le altre. Questo significa che una determinata acqua può apportare al nostro organismo ciò di cui ha bisogno, oppure no.
Conoscere il valore e la composizione del residuo fisso può aiutarti a scegliere l’acqua che fa per te.
Per analizzare i valori del residuo fisso, si prende un campione d’acqua e lo si porta a una temperatura pari a 180° C. Quando l’acqua raggiunge questa soglia, si separano i componenti volatili e si ottiene il residuo fisso che viene individuato dal peso rimanente. Il dato del residuo fisso si ritrova poi in etichetta.
Come si posizionano le acque in base al loro grado di residuo fisso?
Il residuo fisso funziona anche come indicatore per stilare una classifica in base alla quale vengono categorizzate le acque minerali. Ora che abbiamo visto quali sono gli elementi che, una volta presenti ad un certo livello di concentrazione, contribuiscono a formare il residuo fisso, passiamo a vedere come e acque minerali vengono classificate in base al loro residuo fisso.
Questa classificazione ti permetterà di individuare in maniera univoca quelle che sono le acque minerali che meglio si adattano al tuo organismo. Vediamo di seguito le categorie e le singole caratteristiche.
Acqua mineralizzate
Al primo posto troviamo le acque minimamente mineralizzate
Queste acque presentano un residuo fisso minore o pari a cinquanta milligrammi per litro. La bassa concentrazione di elementi presenti al loro interno permette di definire questo tipo di acque “leggere”. Esse infatti favoriscono la diuresi, nonché aiutano a espellere i calcoli renali di dimensioni contenute che possono formarsi.
Esse infatti compongono oltre il 60% del mercato delle acque minerali che vengono commercializzate e distribuite nei supermercati. Per essere classificata come oligominerale, un’acqua deve presentare un residuo fisso con un range compreso tra cinquanta e cinquecento milligrammi per litro. Esse contengono poco sodio e questo aspetto le rende ideali per accompagnare i nostri pasti giornalieri. Inoltre, sono perfette se sei alla ricerca di un’acqua dalle ottime funzioni diuretiche.
Acqua medio minerale
Al terzo posto di questa classifica che prende in esame il residuo fisso troviamo le acque cosiddette medio minerali.
Esse presentano un residuo fisso con valori compresi tra cinquecento e millecinquecento milligrammi per litro. Come si può facilmente intuire, queste acque contengono una forte presenza di sali minerali e risultano perciò molto più impegnative da processare per il nostro organismo.
Acque ricche di sali minerali
Infine troviamo le acque cosiddette ricche di sali minerali, che presentano un residuo fisso che supera una concentrazione di millecinquecento grammi per litro.
Questo tipo di acqua si trova molto difficilmente in commercio, viste le sue caratteristiche specifiche. Essendo coì ricche di sali minerali, vanno ad agire sul corpo in maniera non neutra. Infatti, esse vengono generalmente impiegate a scopi curativi e vanno perciò assunte solo dietro consulenza medica specifica.
Ecco perché nel momento in cui ti appresti a scegliere la tua acqua minerale, non dovresti prendere in considerazione solo il gusto. Leggi sempre l’etichetta e prendi il esame il grado di residuo fisso per capire se quella determinata acqua minerale va bene per te.
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