We Own the Night, donne in corsa notturna a Milano! Becky Bloomwood non sarà IN, ma è iniziata proprio così, con una bella seduta di sano shopping!
Erano settimane che accampavo scuse per saltare i miei WO casalinghi, oramai le giornate si allungavano e io non potevo passare dal monitor dell’ufficio al monitor della mia primitiva palestra casalinga. Mi mancava l’oggetto fondamentale per ogni donna, la scarpa perfetta!
Non correvo da anni, anzi non avevo mai corso in vita mia solo per il gusto di farlo, ma mi era stata lanciata una sfida e in più avevo un’ottima scusa per comprare un bel paio di scarpette da corsa fluo.
Dopo aver speso il minimo indispensabile per far bella figura tra i marciapiedi di paese (in orario non sospetto!) le ho allacciate e ho fatto i miei primi 5 km, sempre per sfida, per me è difficile muovere il sedere senza un obiettivo tangibile, ma Vincenzo Ferrara mi aveva sfidato e io non potevo far altro che raccogliere il guanto.
Prima uscita 5 km in poco più di 36 minuti, una schiappetta, eppure avevo superato il primo traguardo. Uscita dopo uscita imparavo ad apprezzare sempre di più le endorfine che il mio corpo sprigionava dopo le lunghe giornate lavorative, correre il fine settimana diventava un sogno, potevo finalmente dedicargli più tempo; ma mi mancava l’ennesimo obiettivo.
Un giorno quasi per caso venni a conoscenza della 10 km femminile in notturna a Milano, tenutasi il 30 maggio: la “we own the night” .
We own the night 10 Km di corsa a Milano
Quale miglior occasione per sfoggiare le proprie scarpette fluo e battere un nuovo record personale?
Ed eccomi lì, tutta agghindata col mio pacco gara pronta a percorrere 10 km in una delle più belle città d’Italia.
Un’emozione pazzesca… 8000 ragazze, avete letto bene ottomila, riunite per una corsa non competitiva unica nel suo genere.
Partenza da Corso Como, passando per l’arena civica e i suoi giochi di luci, i profumi del parco Sempione, le bancarelle etniche vista Castello Sforzesco, via Dante e ristorantini, il Duomo, Corso Vittorio Emanuele… e poi non chiedetemelo, ho smesso di respirare!
Un passo dopo l’altro, 10 km di emozioni fattibili anche per un topo da scrivania come me.
La mia prima corsa, ma certamente non l’ultima.