Obietivi: come ottenere il massimo dall’attività fisica? Esistono diversi tipi di obiettivi e conoscerli è l’elemento base per affrontare in modo positivo e proficuo una qualsiasi attività.
Il perseguimento degli obiettivi, infatti, prevede la messa in gioco di fattori sia comportamentali, sia mentali, sia emotivi. Nel momento in cui si ha un qualsiasi tipo di prestazione sportiva, infatti, la sola componente fisica non potrebbe dare risultati soddisfacenti se non supportata da un giudizio positivo su ciò che si è fatto e su come lo si è fatto, da un senso di capacità personale e, quindi, da una valutazione positiva di se stessi.
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Il valore degli obiettivi raggiunti
Proviamo a pensare: una vittoria a una partita di tennis avrebbe lo stesso valore se avvenisse perché l’avversario non si è presentato? Ci sentiremmo comunque soddisfatti? È il testare le proprie capacità e i propri limiti che ci fornisce il senso di gratificazione e di successo personale che attivano le sensazioni di benessere collegati all’effettuare esercizio fisico.
Tutto questo mantiene la nostra motivazione, entusiasmandoci e caricandoci anche nelle giornate più impegnative. Ma, perché tutto questo sia possibile, serve innanzitutto porci obiettivi realistici e ben definiti in termini di step, tempistiche, aspettative e risultati attesi.
Obiettivi: Conosci il goal setting?
Questa programmazione è chiamata goal setting e ci permette, inoltre, di considerare un eventuale non raggiungimento di un risultato non come un fallimento totale, ma come un semplice momento di arresto su cui porsi domande e da cui ripartire.
Entrando nello specifico, partiamo dal differenziare gli obiettivi in termini di tempo. Avremo quindi quelli a breve termine (giorni o qualche settimana), a medio termine (nell’ottica di mesi) e a lungo termine. È bene che gli scopi che ci poniamo siano ben connotati dalla variabile temporale, per evitare di aspettare con ansia il raggiungimento di uno stato desiderato nell’immediato per il quale in realtà potrebbe volerci più tempo.
Grazie a questa primissima distinzione appare più chiaro come sia possibile formulare un piano scopistico per gradi. La metafora utilizzata è quella di una scala, composta da tanti gradini quanti sono i passaggi intermedi (sotto-obiettivi, cioè scopi che vanno dal breve al medio termine), alla fine della quale c’è ciò che desideriamo raggiungere (scopo finale, obiettivi a lungo termine).
Il funzionamento appare intuitivo: non possiamo pretendere di arrivare in cime alla scala senza fare tutti i passi. È magari possibile fare due gradini alla volta, ma di certo non l’intera serie.
Obiettivi: perchè un fallimento non è un vero fallimento?
Questa metafora ci offre un altro importante spunto di riflessione. È vero che quello che vogliamo è salire tutta la gradinata, ma è vero anche che non succede proprio nulla se ci fermiamo o se scendiamo di un gradino.
Quindi, se per qualsiasi motivo, dovessimo avere un momento di empasse o anche di retrocessione rispetto al nostro percorso, questo NON significa che il nostro obiettivo è stato compromesso, NON significa che tutto il nostro lavoro è perso e che dobbiamo ricominciare da capo, NON significa che abbiamo fallito.
Prendiamo questi momenti per quelli che sono, per delle soste che hanno sicuramente un motivo ma dalle quali possiamo ripartire quando vogliamo. Utilizzare il goal setting può rivelarsi molto utile a tal proposito.
Ad esempio, infatti, è possibile che: il sotto-obiettivo che non riusciamo a raggiungere sia ancora troppo distante, quindi tramite la programmazione possiamo prevedere di suddividerlo in più passaggi.
I sotto obiettivi
Il sotto-obiettivo che non riusciamo a raggiungere non sia il reale proseguimento del nostro percorso, per cui è necessario riesaminare la parte rimanente della scala; il sotto-obiettivo che non riusciamo a raggiungere in realtà non ci interessi, il che ci porta a interrogarci sulla nostra motivazione.
Concludendo, possiamo dire che una programmazione realistica e graduale dei propri obiettivi permette di intraprendere un percorso adatto ai desideri e alle caratteristiche di ognuno, di alimentare la propria motivazione, di incrementare il senso di capacità personale e la propria autostima, di interpretare nel corretto modo, non come un fallimento, il non raggiungimento di un risultato.
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Per informazioni, dubbi e domande:
Dott.ssa Angelica Gandolfi, Psicologa (Piacenza e Codogno)
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